sabato 16 novembre 2024

ACCADEMIA DI SANTA CECILIA: RUDOLF BUCHBINDER INTERPRETA TRE DEI PIÙ AMATI CONCERTI PER PIANOFORTE DI MOZART


È forse il compositore più amato e più eseguito al mondo, pur essendo scomparso a soli 35 anni. “La morte di Mozart […] è forse la più grande perdita mai subita dal mondo della musica” disse il compositore norvegese Edward Grieg. Ma nonostante la sua prematura scomparsa, Mozart ha lasciato un catalogo con più di 600 composizioni, tra cui 27 concerti per pianoforte che hanno rivoluzionato il genere, combinando il genio del compositore con quello dell'esecutore e conferendo al concerto un carattere completamente nuovo. Mercoledì 20 novembre alle ore 20.30 (con repliche il 21 alle 19.30 e il 23 novembre alle 18, Auditorium Parco della Musica), Rudolf Buchbinder (nelle foto diMarco Borggreve), nell’occasione nella doppia veste di pianista e direttore, eseguirà tre dei più amati concerti del catalogo mozartiano. Aprirà la serata il Concerto K 595, ventisettesimo e ultimo del suo catalogo, intriso di melancolia e rassegnazione a cui seguirà il Concerto n. 21 K 467 composto nel maggio del 1785 e in ultimo il K 466, tra i pochi concerti in tonalità minore, che sembra anticipare le atmosfere del Don Giovanni.
Buchbinder, da molti decenni ospite delle più celebri orchestre del mondo, si è esibito per la prima volta a Santa Cecilia nel 1969 insieme a una leggenda del violino come Nathan Milstein. Nel 1951, a soli cinque anni e più giovane allievo di sempre, fu ammesso alla Hochschule für Musik di Vienna. Ha sempre avuto un legame e una sensibilità particolare per la musica di Mozart, incidendone l’integrale dei Concerti e delle Sonate ed esaltandone il lato più “privato”. «Ciò che trovo affascinante», ha affermato il pianista viennese, «è l'incredibile intimità e personalità che traspare dai concerti per pianoforte di Mozart. Spesso i compositori esprimono la loro individualità nella musica da camera. Mozart era diverso: […] compose i concerti per pianoforte e orchestra per sé stesso e in essi mostrò ciò di cui era capace. In essi, si mostrò come il musicista che voleva veramente essere. […] Sono fermamente convinto che la musica che Mozart ha composto possa essere stata creata solo perché era consapevole che non sarebbe vissuto a lungo. Non c'è altro modo per spiegare come un uomo così giovane sia stato in grado di scrivere questa musica magnifica in così poco tempo».
Aprirà la serata il Concerto K 595, ventisettesimo e ultimo del suo catalogo, intriso di melancolia e rassegnazione a cui seguirà il Concerto n. 21 K 467 composto nel maggio del 1785 e in ultimo il K 466, tra i pochi concerti in tonalità minore, che sembra anticipare le atmosfere del Don Giovanni.
 


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