“Armonie intrecciate, in cui voci e
strumenti danzano in perfetto accordo, dove la diversità è tesoro
prezioso e la varietà fonte di ricchezza e di compimento”.
Così Enrico Dindo, direttore artistico della presente stagione
dell’Accademia Filarmonica Romana, introduce il programma
dei Giardini della Filarmonica, il festival estivo
dell’istituzione romana, quest’anno in calendario dal 21
giugno al 4 luglio.
Il progetto è vincitore dell'Avviso
Pubblico biennale “Estate Romana 2023-2024” di Roma
Capitale.
Harmoniæ, questo il titolo
dell’edizione 2024, si presenta al pubblico della capitale con
oltre venti appuntamenti fra musica, racconti e incontri, dislocati
negli spazi verdi e tranquilli che circondano la Casina Vagnuzzi,
sede della Filarmonica in via Flaminia 118, a due passi da piazza del
Popolo, alle pendici di Villa Borghese.
Risuoneranno innanzitutto le tradizioni
da ogni angolo della terra – dal Giappone agli Stati Uniti,
dall’Azerbaigian all’Argentina fino al Messico e all’Iran –
grazie alla preziosa collaborazione con istituti di cultura,
ambasciate e associazioni internazionali. In programma, poi, concerti
con musiche da varie epoche, dal barocco al Novecento storico, fino
al repertorio contemporaneo e dei giorni nostri, con incursioni verso
la musica per film, il jazz, il pop e l’avanguardia. Infine un
approfondimento su alcune novità editoriali in campo musicale.
Esperienze molteplici per un pubblico di tutte le età e dai diversi
gusti musicali.
NOTTE TRASFIGURATA PER L’APERTURA DEL
21 GIUGNOAd inaugurare il Festival, venerdì 21
giugno (Giardini, ore 21.30), Festa della musica, sarà Notte
trasfigurata titolo che prende spunto dall’esecuzione
di Verklärte Nacht di Schoenberg, partitura spartiacque
fra due secoli, composta nel 1899, che guarda al tardo Ottocento, ma
si proietta fortemente nel secolo avvenire. Audace sarà
l’accostamento con i Beatles e i Radiohead,
trascritti per piccolo ensemble, anche loro rivoluzionari per la
musica rock del Novecento, come lo fu Schoenberg per la classica. Ne
sono protagonisti Carlotta Proietti (voce recitante), il
soprano Sarah Claudia Mueller e il giovane complesso da
camera di Musica del Vivo.
TRADIZIONI DAL MONDOSi parte il 22 giugno dagli Stati Uniti
con Death Speaks in Palimpsests (ore 20), il concerto
dell'Extended Music Collective e di alcuni musicisti italiani e
statunitensi, un approfondimento sulla scrittura musicale di Baldwin
Giang e David Lang, compositori associati all’American Academy in
Rome. Nella stessa giornata nei Giardini (ore 21.30) Cuartetango,
formazione nata dall’incontro tra interpreti argentini e italiani,
rende omaggio ai grandi musicisti che hanno reso celebre il tango e
l’Argentina nel mondo, fra Piazzolla e Gardel.
Dal Messico arriva il gruppo Mariachi
Romatitlán (25 giugno), espressione della tradizione
folcloristica messicana e in particolare della musica mariachi, dai
ritmi vivaci e dal suono impetuoso, patrimonio culturale immateriale
dell’Unesco dal 2011.
Una intera giornata sarà dedicata
all’antichissima e moderna cultura persiana (26 giugno),
fra presentazioni di libri (Più ci richiudono più diventiamo
forti ultima pubblicazione dell’attivista premio Nobel Narges
Mohammadi), mostre, concerti e spettacoli, fra cui Le mie tre
sorelle scritto e diretto da Ashkan Khatibi che
racconta la storia vera di Sadaf Baghbani, giovane donna e
attrice iraniana che durante il movimento “Donna, Vita, Libertà”
è stata colpita da 150 pallini di piombo sparati dalle Guardie della
Rivoluzione, e che ritroveremo sul palco dei Giardini.
Alla pianista Olga Domnina (30
giugno) spetta il recital di musica classica di autori azeri, ponte
fra Asia ed Europa, dal titolo “Tavolozze”: tavolozze musicali
cangianti, come sono i colori e le sfumature del paese caucasico.
Atteso ritorno infine dei Munedaiko (2
luglio -
nella foto), gruppo che tramanda la pratica millenaria del Taiko, i
tradizionali tamburi giapponesi, dal suono potente e ancestrale che
risuoneranno nello spazio verde e aperto dei Giardini.
MUSICA A TUTTO CAMPOSpazio come sempre ai giovanissimi, con
il concerto di apertura in Sala Casella (21 giugno, ore 20) del
sedicenne Lorenzo Luiselli, pianista vincitore del contest
LazioSound 2023 nella categoria “I love Mozart”.
A cent’anni dalla prima esecuzione
di Rhapsody in Blue di Gershwin, il duo pianoforte-sax
di Luca Ciammarughi e Jacopo Taddei propone un
originale concerto il 23 giugno (ore 20) che ruota intorno alla
celebre partitura del compositore americano, con i lavori di altri
autori europei dei Novecento come Satie, Poulenc, Stravinskij e
classici del Settecento nella trascrizione per i due strumenti. Nella
stessa giornata Mai di lunedì (ore 21.30), titolo del
concerto del Germano Mazzocchetti Ensemble (
nella foto), che prende il nome
dal fisarmonicista, compositore di tanta musica per film e per il
teatro: musica fra sonorità popolari, mediterranee e nuove
composizioni.
The smell of blue electricity (27
giugno) è il recente progetto del compositore Vittorio Moltalti
con Blow Up Percussion, scritto in stretta relazione con gli
esecutori puntando sulla creazione di un universo sonoro che attinga
ai colori del mondo delle percussioni in relazione con l’elettronica.
Il 28 giugno Petrassi 120! (ore
20) è l’omaggio del soprano Rosaria Angotti e della
pianista Tiziana Cosentino, con la voce recitante di Paolo
Cutuli, a Goffredo Petrassi nella ricorrenza dei 120 anni della
nascita: in programma una selezione dei 24 Canti della
campagna romana che il compositore studiò e pubblicò alla fine
degli anni Venti: vi ritroviamo stornelli, ninne-nanne, lamenti e
canti di lavoro. A seguire (ore 21.30), ironia e divertimento con The
Bass Gang, quattro contrabbassisti italiani, professionisti della
musica classica che con originali trascrizioni sconfinano nel jazz,
pop e rock.
Morricone, Rota e Sakamoto: tre
compositori entrati nella leggenda insieme alle pellicole che hanno
musicato. Paolo Vivaldi, anch’egli autore di colonne sonore
per il cinema e la televisione, Prisca Amori (al violino)
e Matteo Scarpelli (al violoncello), il 29 giugno
trascineranno il pubblico in un viaggio attraverso le musiche per
film di questi tre maestri, immergendo il pubblico nelle atmosfere
delle loro partiture.
Gradito ritorno del compositore
e chitarrista Marco Sinopoli (30 giugno) con il suo
quartetto, una sinergia tra jazz moderno e composizioni
originali, musica dalle molte sfaccettature, con fitti incastri
ritmici e melodici.
Agli amatori in
musica, appassionati e virtuosi “dilettanti di musica”, che
ricorda l’origine della Filarmonica nel 1821, è dedicata l’intera
giornata del 3 luglio con i concerti in Sala Casella e nei Giardini:
ritroviamo pianisti, formazioni da camera e l’Orchestra d’archi
Ostiense.
L’ultima giornata di festival, il 4
luglio, si apre con Surfaces (ore 20), il progetto
multimediale che coinvolge università americane ed europee, in
collaborazione con l’Università di Tor Vergata: in
programma composizioni elettroacustiche in prima assoluta
eseguite in un concerto multidisciplinare, dove musiche strumentali
ed elettroniche incontreranno la video arte. Finale nei Giardini (ore
21.30) con il cantattore Angelo Maggi, il Quartetto d’archi
Agape e il pianista Davide Annecchiarico: Questo
amore (titolo della serata) spazierà tra poesie di Eugenio
Montale e di Jacques Prévert, e le musiche da Chopin a De Gregori.
INTORNO A UN LIBROAd arricchire il calendario, la
Filarmonica chiama a raccolta musicisti e scrittori per la
presentazione di alcune novità editoriali in campo musicale,
alternandole a interventi strumentali. Si comincia con Stravinskij di
cui viene presentata l’uscita, fresca di stampa per il Saggiatore,
di un volume a cura di Massimiliano Locanto e Gianfranco
Vinay (25 giugno). Vivaldi secondo Vivaldi di Federico
Maria Sardelli (27 giugno) ci porterà dentro i manoscritti del
Prete Rosso, mentre Nicola Campogrande racconta il
suo Capire la musica classica ragionando da compositori (29
giugno) in cui per l’occasione verrà eseguita in prima assoluta la
nuova versione per quartetto con pianoforte del suo pezzo Urban
Gardens. Infine Bach e Prince. Vite parallele di Carlo
Boccadoro (2 luglio), un ritratto di due musicisti appartenenti
a epoche e culture diverse, che hanno difeso la coerenza della
propria visione lasciandoci in eredità veri e proprio capolavori:
“Mi piace credere – racconta Boccadoro – che se questi due
grandi artisti avessero avuto la possibilità di incontrarsi si
sarebbero stretti la mano”.
LA CUCINAChi vorrà ristorarsi nei Giardini,
potrà gustare i piatti tipici della cucina siriana (ma non
mancheranno anche menu syrian/italian fusion) preparati ogni giorno
da HummusTown, progetto nato da qualche anno a Roma per far
conoscere la tradizione culinaria della Siria, contribuendo
all’integrazione di rifugiati nella società e dando loro una
opportunità lavorativa.
I Giardini della Filarmonica 2024 sono
realizzati in collaborazione Ambasciata della Repubblica Argentina in
Italia, Ambasciata del Messico in Italia, Ministero della Cultura
dell’Azerbaigian, Ambasciata della Repubblica
dell’Azerbaigian, American Academy in Rome, Università degli
Studi di Tor Vergata con Temple University di Filadelfia, University
of California-Irvine, Berkeley University-California, Istituto
Giapponese di Cultura in Roma, LazioSound, Associazione Musica del
Vivo, Associazione Fabrica I luoghi del festival: Giardini, Sala
Casella dell’Accademia Filarmonica Romana (via Flaminia 118, Roma)