Sabato 1° giugno tornano a Ferrara Musica la Chamber Orchestra of Europe e Sir András Schiff, per un attesissimo concerto in programma al Teatro Comunale di Ferrara “Claudio Abbado”, inizio alle 20.30.
Schiff sarà impegnato nel doppio ruolo di solista e direttore nel Primo Concerto di Johannes Brahms, del quale verranno eseguite anche le Variazioni su un tema di Haydn.
La serata vedrà anche la
partecipazione Olivier Stankiewicz (oboe), Rie
Koyama (fagotto), Lorenza Borrani (violino) e Richard
Lester (violoncello) come solisti della Sinfonia
Concertante op. 84 di Haydn, che completa il programma. In
occasione del concerto, sempre sabato 1° giugno, alle
17 al Ridotto del Teatro il musicologo Giorgio
Pestelli introdurrà il programma in una conferenza a
ingresso libero.
Sir András Schiff fa parte dell’Olimpo dei grandi pianisti in attività. Le sue esecuzioni monografiche incentrate sui capolavori di Bach, Mozart, Beethoven e Schubert sono state osannate dalla critica, ma soprattutto da un pubblico sempre più vasto di appassionati. Il culmine di questa popolarità lo ha raggiunto dal 2006 con l'esecuzione dal vivo delle 32 Sonate per pianoforte di Beethoven in una lunga serie di concerti in Europa e negli Stati Uniti. Nel 2022 è stato nominato uno dei “più importanti interpreti di Bach del nostro tempo” e ha ricevuto la Medaglia Bach della Città di Lipsia. Nel 2023 è stato riconosciuto “artista essenziale che ha contribuito alla storia del festival” dal Festival di Salisburgo.
Prima orchestra residente di Ferrara Musica, fondata su impulso di Claudio Abbado, la Chamber Orchestra of Europe è stata definita dalla BBC e dal Daily Telegraph come “la migliore orchestra da camera del mondo”, ed è formata da musicisti provenienti da tutta Europa. Si è imposta sulle scene internazionali come uno dei più importanti e versatili ensemble contemporanei. L’orchestra ha mantenuto uno stretto rapporto con Ferrara, dove ritorna regolarmente facendo tappa nelle sue tournée internazionali.
Il programma musicale del concerto prenderà il via con le Variazioni su un tema di Haydn op. 56a. Scritte nel 1873, appaiono come un’eloquente testimonianza della crescente padronanza di Brahms di questa tecnica. Non sono variazioni comuni, di quelle basate su una melodia sempre più abbellita: piuttosto, sono le cosiddette variazioni di “carattere” che astraggono alcuni piccoli aspetti creando una serie di meditazioni e sviluppi rapsodici in cui la melodia spesso non è facilmente rintracciabile.
Si prosegue con la Sinfonia Concertante op. 84 di Haydn, che verrà diretta dal primo violino Lorenza Borrani nel ruolo di maestro concertatore. Imprevedibile e capricciosa ma disposta in una perfetta architettura, la Sinfonia nacque per i concerti organizzati dal violinista e impresario Johann Peter Salomon a Londra, e riscosse un successo notevole fin dalla prima esecuzione, al punto da essere riprogrammata altre due volte nella stessa stagione. Il merito era senz’altro dell’abile scrittura di Haydn, ma anche della brillantezza degli esecutori, cui vengono affidati splendidi interventi solistici, in particolare al violino.
A chiudere nel migliore dei modi la serata sarà il Concerto n. 1 di Brahms, pagina giovanile dalla gestazione lunga e faticosa: vide la luce nel 1859 dopo quattro anni di ripensamenti e fu eseguito per la prima volta ad Hannover, con lo stesso Brahms in veste di solista e sul podio l’amico Joseph Joachim, che dopo la scomparsa di Schumann era diventato il primo consigliere del compositore. Dalla solida struttura e grandiosità d'impianto, diviso in quattro tempi, è classificato tra i più rappresentativi dopo la produzione beethoveniana.
Sir András Schiff fa parte dell’Olimpo dei grandi pianisti in attività. Le sue esecuzioni monografiche incentrate sui capolavori di Bach, Mozart, Beethoven e Schubert sono state osannate dalla critica, ma soprattutto da un pubblico sempre più vasto di appassionati. Il culmine di questa popolarità lo ha raggiunto dal 2006 con l'esecuzione dal vivo delle 32 Sonate per pianoforte di Beethoven in una lunga serie di concerti in Europa e negli Stati Uniti. Nel 2022 è stato nominato uno dei “più importanti interpreti di Bach del nostro tempo” e ha ricevuto la Medaglia Bach della Città di Lipsia. Nel 2023 è stato riconosciuto “artista essenziale che ha contribuito alla storia del festival” dal Festival di Salisburgo.
Prima orchestra residente di Ferrara Musica, fondata su impulso di Claudio Abbado, la Chamber Orchestra of Europe è stata definita dalla BBC e dal Daily Telegraph come “la migliore orchestra da camera del mondo”, ed è formata da musicisti provenienti da tutta Europa. Si è imposta sulle scene internazionali come uno dei più importanti e versatili ensemble contemporanei. L’orchestra ha mantenuto uno stretto rapporto con Ferrara, dove ritorna regolarmente facendo tappa nelle sue tournée internazionali.
Il programma musicale del concerto prenderà il via con le Variazioni su un tema di Haydn op. 56a. Scritte nel 1873, appaiono come un’eloquente testimonianza della crescente padronanza di Brahms di questa tecnica. Non sono variazioni comuni, di quelle basate su una melodia sempre più abbellita: piuttosto, sono le cosiddette variazioni di “carattere” che astraggono alcuni piccoli aspetti creando una serie di meditazioni e sviluppi rapsodici in cui la melodia spesso non è facilmente rintracciabile.
Si prosegue con la Sinfonia Concertante op. 84 di Haydn, che verrà diretta dal primo violino Lorenza Borrani nel ruolo di maestro concertatore. Imprevedibile e capricciosa ma disposta in una perfetta architettura, la Sinfonia nacque per i concerti organizzati dal violinista e impresario Johann Peter Salomon a Londra, e riscosse un successo notevole fin dalla prima esecuzione, al punto da essere riprogrammata altre due volte nella stessa stagione. Il merito era senz’altro dell’abile scrittura di Haydn, ma anche della brillantezza degli esecutori, cui vengono affidati splendidi interventi solistici, in particolare al violino.
A chiudere nel migliore dei modi la serata sarà il Concerto n. 1 di Brahms, pagina giovanile dalla gestazione lunga e faticosa: vide la luce nel 1859 dopo quattro anni di ripensamenti e fu eseguito per la prima volta ad Hannover, con lo stesso Brahms in veste di solista e sul podio l’amico Joseph Joachim, che dopo la scomparsa di Schumann era diventato il primo consigliere del compositore. Dalla solida struttura e grandiosità d'impianto, diviso in quattro tempi, è classificato tra i più rappresentativi dopo la produzione beethoveniana.
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