Il maltempo dello scorso 12
novembre ha scosso fortemente la città di Venezia. In queste condizioni di
difficoltà molte attività hanno subito un’interruzione significativa e,
tra queste, è stato colpito anche il Teatro La Fenice. Ma la normale
programmazione del Teatro non si è fermata. Rispettare i tempi previsti è stata
una sfida resa possibile, oltre che dalla volontà unanime dei
lavoratori del Teatro, anche dalla tangibile e immediata solidarietà
delle tante istituzioni legate alla Fenice da un antico e
stretto rapporto di affetto e amicizia. Tra queste
spicca Generali che ha dato un segno concreto di vicinanza
al Teatro La Fenice con un intervento tecnico a supporto del ripristino delle
attività e a tutta Venezia attraverso Generali Valore Cultura, con
una tangibile attenzione diretta ai veneziani per regalare loro una grande
occasione musicale dopo i momenti difficili appena vissuti.
Generali è inoltre impegnata
in un ampio progetto di valorizzazione dell’area marciana con il ripristino dei
Giardini Reali, in partnership con la Venice Garden Foundation, che verranno
restituiti ai veneziani, e il restauro dello storico complesso delle Procuratie
Vecchie che aprirà al pubblico come sede globale della Fondazione The Human
Safety Net nel 2021.
Nel cartellone della Stagione
Sinfonica, e in particolare il concerto che Claus Peter Flor dirigerà
il prossimo 22 dicembre, grazie al contributo di “Generali Valore
Cultura” 500 veneziani potranno ascoltare al prezzo simbolico di 5€
due grandi pagine dal catalogo sinfonico di Felix Mendelssohn Bartholdy: la Sinfonia
n. 4 in
la maggiore op. 90 Italiana e la Sinfonia n. 5 in
re maggiore op. 107 Riforma, con le quali il maestro di Lipsia farà il
suo esordio sul podio del Teatro veneziano. Altrettanti biglietti in posti di
prima categoria (platea e palchi centrali e laterali di primo, secondo e terzo
ordine) sono stati infatti messi a disposizione degli abitanti di Venezia
e della sua Città Metropolitana per stimolare la voglia tornare di vivere
ancora la bellezza della sala lagunare ‘risorta’ e sono acquistabili fino
ad esaurimento nei punti vendita Vela Venezia Unica di Teatro La Fenice,
Piazzale Roma, Tronchetto, Ferrovia, Piazza San Marco, Rialto linea 2,
Accademia, Mestre.
L’ispirazione della Sinfonia
n. 4 in
la maggiore op. 90 Italiana nacque da un viaggio di formazione che il
compositore, Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847) compì in Italia intorno al
1830. L’opera fu presentata a Londra, diretta dallo stesso autore, il 13 maggio
1833, ma venne rielaborata più volte, tanto che la versione definitiva fu
eseguita per la prima volta solo nel 1849, ovvero due anni dopo la morte di
Mendelssohn, a Lipsia. Strutturata in quattro tempi, solamente i movimenti
estremi in qualche modo rispecchiano, nella loro duttile levità, quel carattere
‘mediterraneo’ richiamato dal titolo. Temi e ritmi popolari vengono
interpretati con grande libertà e l’orchestrazione è di fatto d’impronta
francese: viene valorizzato il timbro delle singole famiglie strumentali nella
loro purezza, evitando impasti sonori.
Poco prima dell’Italiana, fra
il settembre del 1829 e l’estate del 1830, Mendelssohn compose la Quinta
Sinfonia in re maggiore op. 107, denominata Riforma e scritta in
occasione del trecentesimo anniversario della Confessione di Augusta. Il numero
di catalogo è ingannevole: si tratta infatti della seconda delle Sinfonie
composte dal tedesco ma venne eseguita per la prima volta solo nel 1832 e non
più riproposta vivente l’autore. Il lavoro si distingue per il carattere
severo, sacrale, profondamente religioso: vi si ascolta chiaramente la
citazione dell’Amen di Dresda, una formula responsoriale particolarmente nota
all’orecchio del pubblico alfabetizzato dalla Riforma, la stessa che fu poi
ripresa anche da Richard Wagner nel motivo del Graal del Parsifal.
Presentato nel primo movimento, lo stesso materiale musicale viene poi ripreso
nell’ultimo, dove è posto a dialogo con una serie di variazioni sul corale
«Ein’ feste Burg ist unser Gott».
Claus Peter Flor
Direttore musicale
dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi dalla stagione 2017-2018, è
nato a Lipsia nel 1953, ha
iniziato la sua carriera musicale studiando violino a Weimar e Lipsia, prima di
dedicarsi alla direzione d’orchestra con Rolf Reuter e successivamente con
Rafael Kubelik e Kurt Sanderling. Nel 1984 è stato nominato general music
director della Konzerthausorchester di Berlino, attivando allo stesso
tempo regolari collaborazioni con le altre principali orchestre tedesche: la
Gewandhaus di Lipsia e la Staatskapelle di Dresda. Nel 1988 ha debuttato con la
Filarmonica di Berlino, dove è poi tornato in altre due occasioni. Nel corso
della sua carriera ha ricoperto incarichi presso un gran numero di importanti
orchestre, tra cui la Philharmonia Orchestra di Londra, la Dallas Symphony
Orchestra, la Tonhalle Orchester Zürich e la Malaysian Philharmonic Orchestra.
Prima di ricoprire la carica di direttore musicale della Malaysian
Philharmonica dal 2008 al 2014, è stato direttore ospite principale
dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi (2003-2008), con il compito
di sviluppare il lavoro dell’orchestra nel repertorio mitteleuropeo. Nel 2018 è
stato nominato direttore ospite dell’Het Gelders Orkest. Negli ultimi tempi ha diretto
concerti con la London Symphony Orchestra e con l’Orchestra Santa Cecilia di
Roma. La sua esperienza in ambito lirico lo ha portato a instaurare una lunga
collaborazione con il Théâtre du Capitôle di Tolosa, dirigendo produzioni
del Prophète di Meyerbeer, Tiefland di d’Albert e Die
Walküre di Wagner. Tra i titoli diretti si ricordano anche Faust di
Gounod, Tristan und Isolde di Wagner, Madama Butterfly di
Puccini, Die Zauberflöte di Mozart, Hänsel und Gretel di
Humperdinck. Ha collaborato con diversi registi, fra i quali Götz Friedrich,
Joachim Herz, Harry Kupfer, Nicolas Joël, Mariame Clément e Walter Suttcliffe.
Altri impegni lirici includono Siegfried di Wagner, regia di David
McVicar, con l’Opéra National du Rhin a Strasburgo, Le nozze di Figaro e Die
Meistersinger alla Monnaie di Bruxelles (quest’ultimo anche in tournée a
Tokyo), Die Zauberflöte di Mozart per la Houston Grand Opera, Euryanthe di
Weber per la Netherlands Opera con la Royal Concertgebouw Orchestra e La
bohème per la Dallas Opera. Ha anche diretto numerosi altri titoli con la
Staatsoper di Berlino, la Deutsche Oper e i teatri lirici di Monaco, Dresda,
Amburgo e Colonia.
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