Negli ultimi mesi la Fondazione
Haydn di Bolzano e Trento ha rinnovato il proprio marchio compiendo una
scelta di semplificazione di immagine che si abbina a un percorso culturale e
artistico articolato, che nel partire dalla tradizione abbraccia la
contemporaneità. Un percorso, ormai ben tracciato, fatto di
programmi variegati concepiti per offrire al pubblico esperienze di ascolto e
visive uniche, aperte alle tendenze sperimentali senza rinunciare a frequentare
e coltivare la grande tradizione musicale occidentale. Un percorso, quindi, che
guarda al futuro e porta con sé la propria storia, riflettendosi di conseguenza
nelle scelte artistiche sia della Stagione Sinfonica, giunta alla sua 60 esima
edizione, sia alla Stagione di Opera Contemporanea.
Stagione Sinfonica
La 60a Stagione sinfonica
dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, di cui è direttore principale
dal 2014 Arvo Volmer, ha preso avvio lo scorso ottobre e si
protrarrà sino a maggio, per un totale di quattordici concerti proposti a
Bolzano (Auditorium) e il giorno seguente a Trento (Auditorium S. Chiara).
Il 2 novembre del 1960
l’Orchestra Haydn iniziò la sua attività concertistica con il Requiem di
Wolfgang Amadeus Mozart, pagina che riprenderà l’11 e il 12 febbraio 2020, con
la direzione di Hansjörg Albrecht. Ma anziché accontentarsi di
concerti celebrativi, dichiara il suo direttore artistico Daniele Spini,
«preferiamo contribuire a disegnarne il futuro: così in questa stagione, come
in quella che seguirà e durante la quale cadrà il suo sessantesimo compleanno,
più concerti saranno legati da un filo sottile ma solido all’interno di un
progetto che abbiamo voluto chiamare “Haydn: 60 anni e oltre”, dedicato alle
quattro composizioni nuove da noi commissionate: Sinfonia (après
Haydn 104) di Mauro Cardi, Infinito Concerto doppio per violoncello e
pianoforte di Arturo Fuentes, Background Checks di Fabio
Cifariello Ciardi e The Offline Side di Andrea Mattevi».
Già eseguite in novembre e
dicembre le composizioni di Mauro Cardi e del messicano Arturo
Fuentes, l’Orchestra Haydn si appresta a proporre il 28 e 29 gennaio Background
Checks di Fabio Cifariello Ciardi, compositore interessato alla
percezione, alla memoria e all’uso della tecnologia applicata a diversi
fenomeni che raccontano il nostro presente. Tra i suoi interessi precipui è la
trascrizione strumentale delle inflessioni e dei ritmi della voce parlata: Background
Checks riflette questo suo orientamento e si rifà a uno degli ultimi
discorsi tenuti da Barack Obama in qualità di Presidente degli Stati Uniti. Un
discorso unico, toccante, appassionato, interrotto da attimi di inaspettata
commozione, nel corso del quale Obama affrontò il tema del controllo dei dati
giudiziari che negli Stati Uniti dovrebbe sempre precedere la vendita delle
armi: la composizione di Fabio Cifariello Ciardi tenta di indagare
quel momento con una sorta di «lente acustica», trasferendo in partitura le
inflessioni, i ritmi, le pause della voce di Obama in un fitto contrappunto fra
l’orchestra, il video e l’audio originale del discorso.
Il 21 e 22 aprile, infine, The
Offline Side di Andrea Mattevi aprirà i due concerti nel corso
dei quali Ariel Zuckermann dirigerà anche la Sinfonietta di
Poulenc e la Sinfonia n. 3
in la minore, op. 56 "Scozzese" di
Mendelssohn.
Il nuovo cartellone sinfonico
dell’Orchestra Haydn vedrà ospite anche l'Orchestra dei Pomeriggi Musicali di
Milano che il 3 e 4 marzo 2020 si presenterà a Bolzano e Trento sotto la
direzione del sassofonista Federico Mondelci con un originale Omaggio
a Fellini, una Suite per sassofono e orchestra su musiche di Nino
Rota, assieme al Concertino da camera di Jacques Ibert e Scaramouche di
Darius Milhaud. Ampio lo spazio dedicato al repertorio classico e romantico,
con musiche di Haydn, Gluck, Mozart, Rossini, Mendelssohn Bartholdy, Schumann e
Wagner. L'attenzione si concentrerà anche sul catalogo sinfonico beethoveniano,
di cui nel 2020 si festeggerà il 250° anniversario della nascita.
Stagione di Opera
Contemporanea
S’intitola Angel or Demon la quinta edizione
della Stagione d’Opera Contemporanea della Fondazione Haydn di Bolzano e
Trento. La direzione artistica di Matthias Lošek porta l’opera ad
investigare il rapporto tra bene e male iniziando con due significative opere
cameristiche: Radames di Péter Eötvös e Lohengrin di Salvatore Sciarrino. Seguono il Don Giovanni di Mozart, Clown Time della Compagnia
Abbondanza/Bertoni, progetto vincitore del concorso di teatro musicale FRINGE,
e l'opera Alice di Matteo Franceschini. Infine, la prima
mondiale di Toteis della
compositrice di Bressanone Manuela Kerer,
che segna l'inizio di un progetto che coinvolgerà alcuni compositori
dell’Euregio (Tirolo-Alto Adige-Trentino).
La stagione d'opera sarà
inaugurata sabato 18 gennaio 2020 al Teatro Comunale di Bolzano con
un dittico dell'Orchester und Theater Biel Solothurn: Radames del
compositore ungherese Péter Eötvös e Lohengrin di Salvatore Sciarrino reinterpretano
due dei più famosi soggetti della letteratura operistica. L’abbinamento delle
due opere cameristiche è basato su un elemento essenziale: in entrambi i
lavori, l'attore principale è privo di un partner sul palco.
Al di là di buono e cattivo c’è
il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart e del suo
librettista Lorenzo Da Ponte. In coproduzione con il Teatro di Pisa, Don
Giovanni sarà l'8 febbraio 2020 al Teatro Sociale di Trento
nell’allestimento che reca la regia di Christina Pezzoli e che getta uno
sguardo inconsueto sul libertino, portando in scena un Don Giovanni «puer
aeternus» (eterno fanciullo). Un narcisista instancabile, che si abbandona ai
suoi umori con grande giocosità, senza tener conto delle perdite, che respinge
chiunque gli si voglia avvicinare e non prende troppo sul serio la vita, le
donne, la morte o Dio. Un uomo, in ultima analisi, che non ha riconosciuto o
non ha voluto riconoscere l’alba di una nuova epoca e il conseguente declino
dei suoi pari. A dimostrazione, ancora una volta, che l’opera di Mozart è senza
tempo.
Sabato 29 febbraio
2020 Il Teatro Sociale di Trento ospiterà Alice, opera composta da Matteo
Franceschini, Leone d'argento alla Biennale di Venezia e Artist in Residence
della Fondazione Haydn nella Stagione 2019/20. Matteo Franceschini ha composto
la musica per conto dell'Orchestre National d'Ile-de-France e della
Philharmonie de Paris. Per il Teatro Regio di Parma e Fondazione Haydn, il
compositore trentino propone una nuova versione teatrale in italiano. Alice è
una versione moderna di Alice nel paese delle meraviglie: I 30
personaggi presenti nel romanzo sono qui interpretati da 4 cantanti. Un soprano
incarna Alice, e solo Alice. Il suo viaggio diventa un angosciante labirinto
nel quale è condannata a ritrovare costantemente le stesse figure. L’opera
vuole mettere in evidenza la formidabile meccanica narrativa per la quale tutto
è illogico, mentre i personaggi reclamano costantemente il contrario.
Il 21 febbraio 2020sarà
rappresentato a Bolzano (Teatro Studio) il progetto vincitore dell’ultima
edizione di FRINGE, bando dedicato alle realtà del territorio: Clown
Time della Compagnia Abbondanza/Bertoni. Lo spettacolo porta in scena
un dialogo immaginario fra Arnold Schönberg, al centro di FRINGE, e del
regista cinematografico David Lynch, sfidando il pubblico con esperienze
auditive e visive. Accostando le soluzioni di tipo atonale di Schönberg alle
scelte anti-drammaturgiche di Lynch, il lavoro della Compagnia
Abbondanza/Bertoni si prefigge l’utopia di trasformare il suono in immagine.
Il 13 marzo 2020 al
Teatro Comunale di Bolzano, la Stagione di opera 2020 si concluderà con la
prima mondiale di Toteis della compositrice Manuela Kerer, con
libretto di Martin Plattner. Toteis, una coproduzione di Fondazione Haydn,
Neue Oper Wien e Vereinigte Bühnen Bozen, tratta la figura di Viktoria Savs
(nata a Merano nel 1899), che prestò servizio come soldato a sedici anni nella
Prima Guerra Mondiale con il nome di Viktor, perdendo una gamba sul fronte
dolomitico. Stilizzata dai media come “l'eroina delle Tre Cime”, nel 1933 entrò
nel NSDAP (Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori). Figura discussa,
Viktoria Savs è stata celebrata come un’eroina fino alla sua morte, avvenuta
nel 1979. “Le molte tinte di un personaggio complesso come Viktoria, si
rispecchiano nella musica” afferma Manuela Kerer. Toteis riapre il
caso della controversa storia di Viktoria Savs, creando un ponte con l’oggi.
Fiorente Nazionalismo, addestrata freddezza, odio socialmente accettato: i
fantasmi di quei giorni sembrano essere ancora molto attuali e ci portano
nuovamente ad affrontare sul palcoscenico i fatti del mondo contemporaneo.
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