Anna
Netrebko e Yusif Eyvazov, Plácido Domingo, Daniel Oren, Ezio Bosso, Vittorio
Grigolo, Lisette Oropesa, Roberto Bolle, Aleksandra Kurzak, Saioa Hernández,
l’immenso genio del compianto Franco Zeffirelli e tanti altri: sono solo alcuni
dei grandi nomi della musica e opera internazionale che hanno fatto, in
perfetta armonia con la direzione e i complessi artistici e tecnici areniani,
la stagione 2019 di nuovo imperdibile per i grandi media mondiali e per un
pubblico sempre più numeroso. La positività e l’entusiasmo già si riflettono
sulla programmazione 2020 con importanti riconferme, prime fra tutte Domingo,
Bosso e Bolle, a cui seguiranno sorprese di indiscutibile impatto
internazionale, e che già ora muovono l’interesse del pubblico con una
rinnovata vivacità.
I RISULTATI
51
alzate di sipario per 5 titoli d’opera, tra cui l’acclamata ultima Traviata del
Maestro Zeffirelli, nuova produzione areniana in diretta mondiale Rai1; 1
settimana evento per i 50 anni di Plácido Domingo in Arena, culminato con
la Plácido Domingo 50 Arena Anniversary Night, secondo maggior incasso in
tutta la storia areniana; la doppia serata di danza Roberto
Bolle and Friends con 21.000 spettatori in 24 ore, e gli
acclamati Carmina Burana condotti dal Maestro Ezio Bosso in una serata
sold-out con 13.555 spettatori, record per la sinfonica a Verona nelle ultime
sei stagioni.
In
tutto 426.649 biglietti venduti con l’8,56% di incremento delle presenze
rispetto all’anno precedente, con 26.674.454 euro di fatturato di
biglietteria, il miglior risultato degli ultimi sei anni, con una media di
523.028 € a serata, superiore dell’11,13% rispetto alla stagione
precedente, il miglior incremento annuale degli ultimi sei anni. Sempre
analizzando solo gli ultimi sei anni, abbiamo in assoluto:
maggior
incasso del Festival,
maggior
numero di spettatori totali,
maggior
numero totale di spettatori per le recite effettuate nelle giornate di giovedì
e domenica,
con Il
Trovatore e La Traviata in testa agli incassi e all’affluenza
medi del 2019.
Dunque
la nuova gestione ha centrato pienamente i target di rilancio, sotto l’aspetto
artistico e di conseguenza economico, che ha gratificato la città, un ampissimo
pubblico italiano e internazionale e sviluppato un virtuoso percorso
comunicativo coronato da ben 3 collaborazioni con televisioni
internazionali quali Rai Mondovisione, Unitel, ZDF/3Sat, Bel Air Media/France
Télévisions rimettendo così al centro del turismo veronese il suo monumento più
celebre, strumento sempre più efficace di cultura viva e attuale, in linea con
il sogno dei fondatori, la cui centesima edizione del Festival si avvicina,
così come l’attesa Olimpiade del 2026, sfide a cui l’attuale dirigenza vuole
presentare un’Arena sempre più forte, vincente, consolidata e centrale nel
panorama culturale del paese e del mondo.
IL CARTELLONE
Inaugurato
il 21 giugno, il 97° Arena di Verona Opera Festival si è concluso lo scorso 7
settembre contando 51 alzate di sipario complessive. E un enorme, inedito
sipario rosso si è letteralmente aperto sull’imponente nuova produzione
de La Traviata, all’attenzione dei media soprattutto per il colossale
allestimento, l’ultimo sogno progettato da Franco Zeffirelli, scomparso pochi
giorni prima dell’inaugurazione. Dello stesso maestro e sempre nel segno di
Verdi il Festival ha allestito anche Il Trovatore, produzione tra le più
riuscite della Fondazione e quest’anno come non mai banco di prova delle star
internazionali. Per Aida il pubblico è stato ricondotto alla magia
della prima notte dell’opera in Arena nel 1913, con l’allestimento curato da
Gianfranco de Bosio. Hugo de Ana è invece la firma degli spettacoli Carmen e Tosca,
rispettivamente la produzione inaugurale dello scorso Festival con l’originale
rilettura dell’opera di Bizet nella Spagna anni’30 e il titolo pucciniano
potente e simbolico grazie al monumentale arcangelo Michele armato di spada.
Gli
eventi speciali sono stati tre, tra cui uno in doppia serata: per la prima
volta nella storia del Festival, Roberto Bolle and Friends ha portato
l’étoile con gli altri campioni mondiali della danza per due serate consecutive
all’Arena di Verona; nel 2019 inoltre ricorreva il cinquantesimo anniversario
del debutto italiano e areniano del mito Plácido Domingo, festeggiato appunto
nella sua Domingo 50 Anniversary Night, e solo una settimana dopo sono
tornati i Carmina Burana con un organico colossale a risuonare
nell’antico anfiteatro sotto la direzione di Ezio Bosso, esordiente illustre.
La
Traviata di Verdi, titolo inaugurale del Festival 2019, è andata in scena
per 11 serate, con regia e scene del maestro Zeffirelli e i costumi di Maurizio
Millenotti, dopo l’ultimo allestimento di otto anni fa. Sono ben 103.069 gli
spettatori che l’hanno vista nell’anfiteatro, portando incassi per 6.514.662 €
e una presenza media altissima, seconda solo al Trovatore delle
stelle. La nuova produzione ha registrato anche il secondo posto nella
classifica delle première più affollate degli ultimi anni, alla presenza del Capo
dello Stato, di numerosi ministri e varie celebrità dello spettacolo.
Aida,
come da tradizione seconda e anche ultima serata del cartellone 2019, qui
nell’edizione storica ispirata al 1913, ha registrato 127.024 presenze, con un
incasso complessivo di 8.374.638 €, confermandosi il titolo più frequente
dall’inizio della storia del Festival (715 recite) e il più frequentato
dell’anno grazie alle sue 16 rappresentazioni.
Il
Trovatore di Verdi, terzo titolo del Festival, è andato in scena
nell’allestimento creato da Zeffirelli per il centenario verdiano e più volte
ripreso con successo. Nel 97° Festival ha richiamato ben 47.239 persone
incassando ben 3.060.125 €. L’opera verdiana, in sole 5 recite, registra
l’affluenza media più alta e l’incasso medio più alto del cartellone 2019,
grazie anche a diverse serate quasi completamente sold-out, confermando il
percorso intrapreso nel 2018 con la scommessa su Il Barbiere di Siviglia,
che grazie ai prestigiosi nomi in cartellone ha ripagato con affluenza e calore
di pubblico.
Da
luglio il cartellone si è arricchito di Carmen secondo Hugo de Ana,
ripresa per 10 serate nella veste dell’ultima inaugurazione: la vicenda
della sigaraia di Bizet sullo sfondo dell’inquieta Repubblica spagnola di
inizio Novecento, è stata vista da 69.154 persone con un incasso totale di
4.260.103 €.
Ultimo
debutto del Festival, Tosca di Puccini ha visto 5 recite
nell’allestimento 2006 dell’argentino de Ana, raccogliendo complessivamente
31.708 spettatori per un incasso di 1.920.970 €. Dopo la prima del 10 agosto, i
riflettori si sono puntati sulla recita del 29 agosto, celebrazione della 500°
volta del maestro Daniel Oren sul podio dell’Arena di Verona a partire dal
debutto avvenuto 35 anni fa proprio con lo stesso titolo.
Le
due serate di Roberto Bolle and Friends hanno richiamato ben 21.344
spettatori, incantati dall’arte tersicorea di Bolle, étoile della Scala di
Milano e principal dancer dell’American Ballet Theatre a New York, insieme a
nove illustri friends da tutto il mondo. L’incasso dell’inedito raddoppio della
Danza in Arena si attesta sui 1.147.231 €.
Sono
due storici sold-out quelli dei grandi eventi di agosto, entrambi attestatisi
poco sotto le 14 mila presenze: il 4 si è svolta la Plácido Domingo
50 Arena Anniversary Night, dove si è visto il leone Domingo, grato e commosso,
impegnato come cantante e attore in un nuovo allestimento scenico, protagonista
dei verdiani Nabucco, Macbeth e Simon Boccanegra; infine l’11 Ezio Bosso
ha scaldato l’Arena con i monumentali Carmina Burana di Carl Orff,
eseguiti da 320 artisti e conclusi annunciando al pubblico, esultante come non
si vedeva da diversi anni, il suo ritorno nel 2020 per la IX Sinfonia beethoveniana.
Gli eventi rispettivamente hanno registrato 933.825 € (il secondo migliore
incasso di sempre in Arena dal 1913) e 462.902 € (raggiungendo insieme il
record di affluenza e di incasso per un concerto sinfonico negli ultimi sei
anni).
GLI ARTISTI
Con
il 97° Arena di Verona Opera Festival 2019 si è proseguito un
processo di rilancio già iniziato e dichiarato nel 2018, volto a chiamare sul
palcoscenico areniano tutti gli artisti più richiesti al mondo, accanto ai
giovani più promettenti, in un’ottica generale di crescita della qualità e di
scommessa sulle nuove leve dell’opera di domani. Il cartellone di 51
serate annovera tra i creatori delle 5 opere i grandi maestri dell’Arena,
Zeffirelli, de Ana, Millenotti, Gaetani, e una parata impressionante di
artisti: 8 direttori d’orchestra, 16 tra primi ballerini ed étoile, e ben 77
solisti, di cui oltre un terzo è salito sull’immenso palcoscenico per la prima
volta in assoluto.
Le
giovani leve del Festival 2019 comprendono molti cantanti di talento
provenienti da ogni continente: tra i soprani Karen Gardeazabal, Elisabetta
Zizzo, Tamara Wilson, Svetlana Kasyan, Yao Bo Hui, i mezzosoprani Ksenia
Dudnikova, Alessandra Volpe, Clarissa Leonardi, Judit Kutasi, Mariangela
Marini, i tenori Pavel Petrov, Stephen Costello, Martin Muehle, Raffaele Abete,
Samuele Simoncini, e in chiave di basso Daniel Giulianini, Alessio
Cacciamani, Krzysztof Bączyk, Alessandro Spina, Riccardo Fassi,
Badral Chuluunbaatar, Italo Proferisce, Biagio Pizzuti, Romano Dal Zovo, Marko
Mimica, Ruth Iniesta, Mariangela Sicilia, solo per citare i più assidui
interpreti della stagione appena conclusa.
Va
segnalato che tra i debuttanti del Festival 2019 vi sono anche attesissime
stelle del firmamento lirico, tra le quali vale la pena citare il soprano
madrileno Saioa Hernández, che ha inaugurato l’ultima stagione della
Scala, il direttore d’orchestra e compositore Ezio Bosso, e il nome oggi
più richiesto al mondo, Anna Netrebko, trionfatrice della prime recite
de Il Trovatore accanto al compagno d’arte e di vita Yusif Eyvazov.
La
parata di stelle prosegue con alcuni tra i maggiori cantanti in carriera e i
più apprezzati mattatori del grande palcoscenico areniano. Questi astri
dell’opera comprendono i più grandi artisti di oggi, noti non soltanto per le
incomparabili voci ma anche per doti sceniche che lo spazio unico dell’Arena
richiede, come Plácido Domingo, Anna Pirozzi, Lisette Oropesa, Leo Nucci,
Vittorio Grigolo, Aleksandra Kurzak, Erwin Schrott, Hui He, Dmitry
Beloselskiy, Irina Lungu, Luca Salsi, Maria José Siri, Amartuvshin Enkhbat,
Arturo Chacón-Cruz, Lana Kos, Carlo Ventre, Simone Piazzola, Alberto
Gazale, Dolora Zajick, Fabio Armiliato, Violeta Urmana, Fabio Sartori,
Géraldine Chauvet, Giorgio Giuseppini, Murat Karahan, Anna Maria Chiuri,
Sebastian Catana, Mario Cassi, Claudio Sgura, Ambrogio Maestri.
Anche le
parti di fianco sono state interpretate da alcuni dei più richiesti specialisti
di oggi di ruoli complessi e di carattere, ambasciatori del melodramma
italiano nel mondo e comprimari di lusso nel Festival 2019: valga la pena
citare Carlo Bosi, Marcello Nardis, Gianfranco Montresor, Nicolò Ceriani,
Roberto Covatta, Francesco Pittari, Dario Giorgelé, Gianluca Breda, Lorrie
Garcia, Stefano Rinaldi Miliani, con la ciliegina sulla torta della storica
coppia Daniela Mazzucato e Max René-Cosotti impegnata in La Traviata.
Il
podio ha visto primeggiare Daniel Oren, Direttore Musicale del Festival
2019 e concertatore per 23 serate che l’hanno portato a festeggiare la recita
numero 500 dal suo debutto areniano in Tosca, avvenuto 35 anni fa. Oltre a
lui, altri importanti direttori si sono avvicendati alla testa dei complessi
artistici veronesi: Marco Armiliato, Andrea Battistoni, Jordi Bernàcer,
Ezio Bosso, Francesco Ivan Ciampa, Plácido Domingo, Fabio Mastrangelo e Pier
Giorgio Morandi, tutti esperti conoscitori del repertorio operistico e già
apprezzati nell’antico anfiteatro.
La
danza è sempre presente negli spettacoli del Festival: protagonisti di due
indimenticabili serate sono stati Roberto Bolle e i suoi prestigiosi friends
(Andrijashenko, Figliossi, Greco, Kuranaga, Makhateli, Manni, Riabko, Simkin e
Vostrotina) ma non sono soli. Il ballo dell’Arena, coordinato da Gaetano
Petrosino, si è esibito in coreografie di Susanna Egri, Lucia Real (da El
Camborio), Leda Lojodice e Giuseppe Picone (anche primo ballerino) nelle recite
di La Traviata, Aida, Il Trovatore, Carmen e Domingo 50 Anniversary Night
accanto a primi ballerini quali Petra Conti, Eleana Andreoudi, Mick Zeni e
Alessandro Macario.
Questi
cast e le scelte artistiche sottolineano l’evoluzione globale dell’opera, ormai
non più solo appannaggio della cultura occidentale, ma vera passione di tanti
territori emergenti come Cina e Russia, ben rappresentati anche nell’Arena, da
sempre il teatro più internazionale al mondo per spettatori e interpreti, che
offre emozione e magia sempre nuove ogni sera, proponendo locandine con attesi
ritorni e sensazionali scoperte tanto ai melomani esperti quanto al grande
pubblico.
L’ARENA SOCIAL: FACEBOOK,
TWITTER E INSTAGRAM
Se
i Social sono oggi un metro importante per misurare la popolarità, l’affetto e
l’interesse del pubblico internazionale verso un progetto artistico, Arena
vince sul fronte italiano, in quanto prima tra le fondazioni del nostro paese
nella classifica di like, followers, impressions, interazioni e commenti e a
livello mondiale si posiziona quarta nella classifica generale dopo istituzioni
di assoluto prestigio quali Sydney Opera House, la Royal Opera House di Londra
e il Metropolitan di New York: un traguardo decisamente all’altezza della fama
della città che rappresenta nel mondo. Il trend inoltre è abbondantemente
positivo: +43,2% sul fronte Instagram da giugno 2018 ad oggi, + 1,4% su
FaceBook, +0,8% su Twitter con una maggioranza non schiacciante di pubblico
femminile e un chiaro picco di interesse tra i 18 e i 54 anni. Un successo
decisamente importante se si pensa che nella battaglia dei Social Arena si
confronta con stagioni lunghissime, spalmate ormai quasi su tutto l’anno, con
un numero di recite e titoli infinitamente superiori a quelli veronesi, le cui
attività sono concentrate in soli due mesi e mezzo, ergo, nonostante
l’handicap fisiologico nel mondo Social che chiede continuità, Arena riesce a
vincere questa sfida ormai cruciale nella reputazione di qualsiasi ente
artistico con mezzo milione di affezionati followers in tutto il mondo.
L’ATTENZIONE DEI MEDIA
Sostenuta
da una capillare attività promo-marketing che quest’anno ha visto Fondazione
Arena presentare il proprio cartellone sul territorio e nel mondo a Milano,
Roma, Bologna, Venezia, Mantova, Rimini, New York, Mosca, Berlino, Vienna,
Monaco di Baviera, Dubai, Madrid e Shangai con concerti, conferenze
stampa, incontri pubblici, fiere e workshop di turismo, Arena ha incrementato
l’attenzione delle grandi televisioni straniere a partire dall’inaugurazione
2019: il creatore del nuovo allestimento de La Traviata aveva sognato
per oltre dieci anni questo momento e la presenza delle massime autorità
politiche era già stata annunciata, quando Franco Zeffirelli si è spento a
pochi giorni dalla prima. L’ultimo sogno del maestro fiorentino è stato
trasmesso in diretta da RAI1 e in mondovisione, per la prima volta nella storia
del Festival areniano, per un pubblico di 2 milioni di telespettatori oltre
a quelli che gremivano l’anfiteatro. Questo è stato solo l’inizio di una
stagione sotto i riflettori e, in due casi, sotto le telecamere HD che hanno ripreso
il leggendario cast delle prime tre serate de Il Trovatore e per
l’unicum della Plácido Domingo 50 Arena Anniversary Night. La
registrazione di UNITEL è stata trasmessa sui canali ZDF, 3Sat e sui canali
pubblici France Télévsions ed è destinata alla proiezione nei cinema e alla
realizzazione di dvd.
La
ripresa video di questi tre titoli non è l’unica presenza di telecamere
all’Arena di Verona, che hanno contato tutte le testate web, radio e tv
locali, più volte le televisioni nazionali e altre dieci diverse emittenti
straniere, provenienti da Austria, Germania, Francia, Svizzera, Turchia,
Romania, Bosnia-Erzegovina e Russia, che hanno dedicato interviste tanto ai
grandi protagonisti quanto ai singoli lavoratori di ogni settore che la
compongono, e format di approfondimento speciale sull’Arena di Verona, sulla
sua stagione di crescente prestigio internazionale e sul suo affascinante,
ricco e complesso funzionamento.
Quanto
alla stampa vera e propria, il Festival 2019 ha contato 1.543 presenze totali accreditate,
di cui oltre 389 concentrate sulla nuova Traviata, con una media di oltre
30 operatori per ogni serata e con richieste in esubero per i singoli eventi
speciali di luglio e agosto che hanno attirato l’attenzione mediatica
solitamente riservata alle prime. In tutto le testate presenti all’Arena di
Verona sono state 598, comprendenti 103 pubblicate a mezzo stampa su territorio
nazionale, 182 testate straniere, 34 radio/tv locali e 38 nazionali e ben 241
testate diverse del web. Fino
ad oggi sono stati dedicati al Festival 2019 oltre 5.000 tra servizi e
articoli (in costante aumento negli ultimi due anni) e molti altri sono di
prossima pubblicazione, dalle testate specialistiche ai quotidiani locali e
nazionali, dai blog agli speciali su riviste periodiche italiane e non. Gli
articoli sono distribuiti per il 33% sulla stampa cartacea, il 51,9%
sul web, il 12% in passaggi televisivi e il 3,1% in radio. Tra questi circa il
60,5% è stato pubblicato da testate stampa ed emittenti radio e TV locali, il
18,1% dal panorama mediatico nazionale, il 9,4% dal regionale e il 12% da altre
tipologie di diffusione e all’estero.
IL PUBBLICO GIOVANE
In
netto incremento rispetto al già confortante dato del 2018 è il coinvolgimento
di scuole e università, particolarmente seguite da Fondazione Arena di Verona
attraverso iniziative dedicate e riduzioni speciali sul prezzo dei biglietti.
In totale, per il 97° Opera Festival 2019 sono stati staccati attraverso questo
canale 23.682 biglietti, per un incasso complessivo di € 365.450. i dati
positivi seguono una crescita parallela a quelli degli altri importanti
traguardi di fine stagione, con la vendita di oltre 2.000 biglietti in più
rispetto all’anno precedente.
A
questi dati vanno sommati i giovani partecipanti all’iniziativa Pagelle
d’Oro, promossa dal Comune di Verona: il riconoscimento consente agli
studenti più meritevoli delle classi terze delle scuole secondarie di primo
grado del territorio veronese di assistere ad uno spettacolo in Arena
omaggiandoli di due biglietti per una serata del Festival a loro scelta.
Fondazione
Arena di Verona conferma la propria attenzione per le nuove generazioni tutto
l’anno, con il programma di Arena Young, destinato a tutte le scuole
di ogni ordine e grado, che prosegue iniziative analoghe a quelle del Festival
e ad altre nuove dedicate, anche per la stagione lirica-sinfonica 2019-2020 al
Teatro Filarmonico da ottobre a maggio.
I CANALI DI VENDITA
Anche
per il 2019 i dati relativi ai canali di vendita confermano il trend che da
alcuni anni dimostra come gli spettatori prediligano sempre più l’acquisto
online rispetto ai canali più tradizionali. Il 53,48% del pubblico del Festival
ha infatti acquistato online dal sito Internet ufficiale www.arena.it, con un
incremento costante dell’1,11% su base annua. Il 19,22% degli acquirenti si è
invece recato presso la Biglietteria, il 12,87% si è rivolto alle Agenzie
convenzionate (anch’esse in lieve aumento). Stazionario l’andamento dei punti
remoti, al 10,21% delle preferenze (centri commerciali, negozi, agenzie viaggi,
ecc.), al 3,42% il Call center mentre lo 0,44% ha acquistato presso gli
sportelli bancari abilitati. In particolare, la percentuale relativa alla
nazionalità di chi ha acquistato biglietti tramite il sito web conferma nelle
prime posizioni, oltre all’Italia, nell’ordine, la Germania, la Gran
Bretagna, la Svizzera, la Russia (in netto incremento), i Paesi
Bassi, e gli Stati Uniti. Complice di questo successo l’efficacia del
servizio di e-ticketing, reso possibile anche quest’anno grazie alla
consolidata partnership con UniCredit: gli spettatori che hanno effettuato la
prenotazione on-line, tramite lettori ottici di codici a barre, hanno potuto
accedere direttamente agli ingressi dell’Arena, senza dover passare in
biglietteria per il ritiro del titolo d’accesso.
INIZIATIVE E COLLABORAZIONI
Proseguono
le iniziative nate negli ultimi anni intorno al Festival, potenziandosi in più
di un caso, a conferma dell’attenzione rivolta non solo da parte della città di
Verona ma anche da prestigiose realtà internazionali. Per esempio, Fondazione
Arena ha dedicato al proprio territorio di riferimento un’iniziativa speciale:
grazie a Opera d’argento è stata rinnovata ai Comuni della Provincia
di Verona la possibilità di acquistare biglietti a prezzo ridotto a favore di
cittadini impegnati in attività socialmente utili e che operano nel
volontariato, come ringraziamento per l’impegno costante profuso verso la
comunità. La buona accoglienza di questa iniziativa, che ne conferma il
successo, ha visto l’adesione di diversi Comuni della provincia. Si rafforza
inoltre il legame con diverse realtà associative con circoli lirici,
appassionati e curiosi di altre regioni d’Italia che organizzano uscite
dedicate ai titoli dell’Opera Festival.
Il
Palazzo della Gran Guardia ospita tuttora la mostra Waiting for the Opera,
che racconta in breve la storia del Festival con un focus speciale su video,
costumi e bozzetti storici degli allestimenti più importanti della storia
dell’Arena, dedicati alle eroine del cartellone 2019 come Aida, Carmen, Tosca e La
Traviata. La mostra è visitabile fino al 22 settembre ed è ad ingresso gratuito
per chi ha acquistato un biglietto dell’Opera Festival 2019. Inoltre per
la prima volta Verona si è vestita dei colori e delle scene del suo storico
Festival, ospitando in diversi punti della città imponenti elementi
scenografici che hanno attirato l’interesse degli abitanti e dei turisti, in un
piano di rilancio che valorizza tanto l’ambiente urbano quanto l’Arena e la sua
grande stagione operistica internazionale.
Si
è rafforzato, inoltre, il legame con il Lago di Garda ed in particolare con
le Funivie Malcesine-Monte Baldo, che ospita un nuovo punto vendita
autorizzato e che per la prima volta ha raddoppiato l’atteso appuntamento in
alta quota Con l’Arena sul Monte Baldo: oltre al tradizionale concerto del
Coro diretto da Vito Lombardi, la località Pozza della Stella ha ospitato anche
l’inedita Fiesta Hispanica con il Ballo dell’Arena coordinato da
Gaetano Petrosino.
Prosegue
la collaborazione con laFeltrinelli, che negli ultimi anni dedica
attenzione, eventi e vetrine tematiche al Festival. Una convenzione ha dedicato
sconti speciali ai titolari di CartPiù e MultiPiù per le recite di Tosca mentre
l’evento clou della stagione si è svolto nel punto vendita di Via Quattro Spade
per anticipare i festeggiamenti per le 500 serate di Daniel Oren all’Arena di
Verona in un incontro col pubblico ricco di documenti inediti e testimonianze
che hanno attirato un foltissimo pubblico e molti media.
Il
15 agosto si è rinnovato il tradizionale appuntamento con la Messa
dell’artista officiata dal Vescovo di Verona Mons. Giuseppe Zenti e la
benedizione dedicata a tutti gli artisti nella Festività dell’Assunta, un
evento che da oltre sessant’anni vede gremita la Chiesa di San Nicolò
all’Arena. Protagonisti sono stati alcuni artisti del Coro della Fondazione
Arena di Verona diretti da Vito Lombardi con la partecipazione del
Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia all’organo.
Il
Festival è stato preceduto da diversi appuntamenti internazionali di
presentazione, come New York e Shanghai, e dagli impegni dei
complessi artistici della Fondazione: oltre all’annuncio di due diverse
coproduzioni con la Royal Opera House di Muscat (Oman) che vertono
sulla realizzazione di Lakmé e di Rigoletto, il 9 maggio
l’Orchestra diretta dal maestro Steven Mercurio ha presentato a Monaco di
Baviera varie pagine tra le più belle del melodramma italiano con alcuni dei
massimi artisti impegnati nel cartellone estivo: Anna Pirozzi, Martin Muehle e
Simone Piazzola. Il concerto Amore&Amicizia, tenutosi nella
prestigiosissima Herkulessal der Residenz, alla presenza del Sindaco di Verona
Federico Sboarina e del Console Generale d’Italia a Monaco Enrico De Agostini,
ha riscontrato un enorme successo di pubblico, tributando agli Artisti
lunghissimi applausi con numerose richieste di bis.
Inoltre,
per il settimo anno consecutivo si è rinnovata la collaborazione con Ancàp,
azienda veronese produttrice di porcellane di pregio realizzate esclusivamente
in Italia, per celebrare lo storico legame tra il territorio e la cultura
operistica. Il set esclusivo realizzato per il 2019 è un omaggio alla
nuova produzione di La Traviata che ha inaugurato il 97° Opera
Festival ed è ispirata alle raffinate cromie delle scene di Franco Zeffirelli,
somma sintesi del pensiero estetico del Maestro sul titolo verdiano. E per la
prima volta le creazioni di Ancàp sono state protagoniste sul palcoscenico
areniano dove sono state portate in scena proprio nella Traviata impreziosendola
attraverso la minuziosa cura dei dettagli.
SI
RINGRAZIANO TUTTI I SOSTENITORI
DELL’ARENA
DI VERONA OPERA FESTIVAL 2019
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